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Comunicazione

Come usare Google Alert per fare pubbliche relazioni

È possibile fare pubbliche relazioni con Google Alert?
In che modo il tool di Google aiuta i comunicatori a restare aggiornati, quando fanno digital pr?
In questo post vogliamo spiegarti come si usa Google Alert, se sei un giornalista, un addetto stampa o un professionista di relazioni pubbliche. Ti suggeriremo altri strumenti per monitorare che cosa si dice di un’azienda o di un marchio sul web; soluzioni per completare la rassegna stampa e per fare social media listening.

Fare pubbliche relazioni con Google Alert

Google Alert è un tool gratuito che ti avvisa dei contenuti più interessanti pubblicati sul web. Attivarlo è semplice: vai sul sito dedicato, scrivi l’argomento sul quale vuoi restare aggiornato e nelle opzioni scegli

  1. frequenza degli aggiornamenti
  2. fonti
  3. lingua
  4. regione
  5. quantità
  6. il modo in cui vuoi restare aggiornato, con i feed Rss o con l’indirizzo mail

Impostata la ricerca, Google Alert restituisce i link che trattano del tuo argomento.
Chi lavora nella comunicazione usa il tool per molti obiettivi:

  • analizza un marchio, segnalandolo tra le query di ricerca
  • studia la strategia e i risultati di comunicazione di un concorrente
  • cerca gli articoli di giornali on line su un marchio o un evento, cioè inizia la rassegna stampa
  • esamina un contesto o un mercato di riferimento.

Se sei giornalista, blogger o un libero professionista che fa personal branding, lo strumento di alert ti è utile per:

  • studiare la tua visibilità
  • analizzare la tua nicchia e i contenuti più recenti
  • capire come si muovono i colleghi e che cosa puoi fare per distinguerti.

Google Alert: la parola chiave

Se nella ricerca hai impostato il nome dell’azienda cliente o di un prodotto, il tool, nel tempo, ti mostra un quadro abbastanza preciso di quello che si trova in rete sull’argomento. Se stai studiando un’area di mercato e hai dato a Google indicazioni troppo generiche, il risultato potrebbe non essere così coerente e, soprattutto, utile per il tuo lavoro. Affina la ricerca secondo criteri più stringenti e, nel dubbio, fai qualche tentativo; anche questo ti aiuterà nel fare la tua analisi strategica.

Tools per fare rassegna stampa

Google Alert non è l’unica soluzione per monitorare il web. Molti uffici stampa scelgono Mention, un tool che ha una versione gratuita e una a pagamento. Mention è molto preciso e, a differenza di GA, segnala anche i canali social. Se sei un addetto stampa e stai seguendo un progetto di comunicazione di un evento sui media on line, ti consigliamo di attivare Mention: scegli il titolo dell’evento, indica la tua casella di posta. Giorno dopo giorno, riceverai i link ai giornali che parlano del tuo comunicato stampa.

Strumenti Google: sono abbastanza veloci?

Quando hai fretta di vedere i risultati dell’invio del comunicato stampa, fare pubbliche relazioni con Google Alert potrebbe non bastare. Anche Mention ti farà attendere, perché ogni pagina web richiede il suo tempo per essere esaminata.

La prima soluzione è la più semplice: tranquillizza il cliente, perché una buona rassegna stampa si vede solo alla fine.

Se, invece, vuoi iniziare a monitorare il web, fai tu stesso la ricerca su Google, inserendo una parola chiave specifica. Vedrai subito i primi risultati. Puoi anche cambiare query  – lo stesso evento, termini diversi -.

Se anche il tuo cliente fa la ricerca e la fa per giorni, ricordagli che i risultati tenderanno ad assomigliarsi tra loro, perché Google “impara” dalla ricerca dell’utente – soprattutto se è un utente gmail e ha la posta con login memorizzata – e prova a restituirgli i contenuti più pertinenti. Questo spiega perché la stessa ricerca, ripetuta, restituisce risultati molto simili.

Social media listening: è necessario?

Al tradizionale monitoraggio del web si è aggiunta l’analisi dei social media. Che cosa si dice sui social del tuo brand? Ci sono commenti negativi, critiche velate, episodi raccontati dai clienti che circolano su Facebook o su Twitter?
I canali social oggi, sono tuttora poco frequentati dalle aziende e la loro importanza strategica è sottovalutata. I clienti  – e i giornalisti – ci sono, invece: se hanno avuto una brutta esperienza lo dicono, se sono soddisfatti fanno pubblicità spontanea.

Per un’analisi accurata di social media listening ti consigliamo l’aiuto di un consulente; tuttavia, alcuni tool a pagamento possono aiutarti. Per esempio:
Brandwatch 
Synthesio
Hootsuite  (versione free per uso individuale)

Conosci altri tool per fare pubbliche relazioni digitali, fare la rassegna stampa e restare aggiornati su un argomento grazie al web? Inviaci un’email per farcelo sapere 🙂

 

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