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Fare il comunicatore aziendale nel 2021

Fare il comunicatore aziendale nel 2021 sarà davvero così diverso rispetto agli anni scorsi? Il 2020 non è stato un anno qualsiasi e per comunicare bene nel 2021 avrai di fronte una serie di problemi nuovi.
Al netto delle previsioni sull’evolversi della pandemia, se lavori nelle relazioni interne o nelle relazioni esterne di un’azienda sai che, comunque, niente sarà più come prima.
Per fare il comunicatore aziendale nel 2021, dovrai gestire un cambio di paradigma nell’organizzazione del lavoro, nelle relazioni con il management, nel rapporto con i media quando farai ufficio stampa. Dimentica le abitudini che avevi consolidato negli anni scorsi; fai, invece, tesoro delle strategie per comunicare nel 2020, quelle che hai adottato da quando è iniziata l’emergenza sanitaria.

Comunicatore aziendale nel 2021: perché sarà diverso

Lavoro agile, riunioni aziendali in videochiamata, potenziamento della rete Intranet, pianificazione di scadenze e routine più funzionali all’attività da remoto: sono le attività che hai sperimentato nel 2020 nelle relazioni interne.
Anche la comunicazione nel 2020 nei rapporti con la stampa è cambiata: annullate le conferenze stampa in presenza, hai lavorato sui canali digitali, su social network, su una programmazione più intensa di attività sul sito aziendale e nella pagina delle News.

Fare il comunicatore aziendale nel 2021 avrà una peculiarità: le soluzioni che hai applicato nel 2020 pensando fossero transitorie, saranno un modus operandi permanente. La pandemia ha tempi indefiniti: non ha più senso attendere il mutare delle condizioni per riprendere a lavorare come prima. Più utile è attrezzarsi per una strategia che renda funzionale il lavoro sempre, quale che sia la modalità, in presenza o da remoto.

Relazioni interne e canali digitali

Anche se hai già lavorato per rendere efficiente la comunicazione interna in azienda, non devi trascurare le conseguenze che smart working e riunioni a distanza hanno sul lungo termine. Una conversazione via telefono, una video call, una riunione in diretta streaming sono un’esperienza differente rispetto all’incontro di persona.
Fare il comunicatore aziendale nel 2021 vorrà dire avere sensibilità per molti aspetti della relazione che incidono su un progetto di squadra: come definire obiettivi, compiti e scadenze condivise, come agire per la coesione di un gruppo, come motivare le persone.
Se il tuo collega del marketing lavorerà, nel 2021, a migliorare la customer experience del cliente, da addetto alle relazioni interne dovrai fare lo stesso con i dipendenti, offrendo infrastrutture, dotazioni, tecnologie per mettere i tuoi collaboratori nelle condizioni migliori per lavorare.

Pubbliche relazioni e ufficio stampa

L’attività di ufficio stampa si nutre di relazioni e niente vale come un incontro di persona. Fare comunicazione nel 2020 ha significato, invece, annullare conferenze stampa, press day, eventi dedicati.
Con il lockdown le redazioni si sono svuotate e a tutt’oggi sono parecchi i giornalisti che lavorano da casa. Molte testate hanno stabilito dei turni per conservare una postazione in presenza, mentre il resto della redazione è assente per condurre le inchieste o perché lavora da casa.
In queste condizioni, contattare i giornalisti giusti per il tuo comunicato stampa è molto difficile.

Fare il comunicatore aziendale nel 2021, nei rapporti con la stampa, non ti farà recuperare le vecchie abitudini. Consiglio: in luogo di attendere per una grande conferenza stampa vecchio stile, magari fra sei mesi, o al posto di organizzare un grande evento partecipato tra dodici mesi, è meglio pensare subito ad altre soluzioni.
Alcune idee:

  • organizzare dirette streaming e condividerle su più piattaforme
  • privilegiare contatti one to one con i giornalisti, a distanza o in presenza
  • pianificare interviste da remoto.

Il comunicatore aziendale nel 2021? Deve fare digital relations

Le aziende che sino all’anno scorso avevano resistenze sulle campagne promozionali via Facebook, i distributori che non avevano ancora lanciato piattaforme per il commercio elettronico, gli amministratori delegati che dicevano: “A noi il web non interessa” hanno cambiato idea.
Per quanto riguarda gli uffici stampa, anche i comunicatori meno portati a usare i canali digitali hanno cominciato a contattare i giornalisti su WhatsApp, a cercarli su Linkedin, a scoprire i loro interessi osservando i loro post su Facebook.

Per fare il comunicatore aziendale nel 2021 devi sapere che le pubbliche relazioni digitali non sono un’opzione facoltativa, ma rappresentano la parte integrante del tuo lavoro.
Alcuni aspetti non cambiano: come sempre, devi trovare i giornalisti che siano interessati alla tua notizia, instaurare buone relazioni, mandare loro il materiale opportuno.
Ricorda che il contatto a distanza resta il tuo canale principale nella maggior parte dei casi e ancora per molto tempo. Dovrai, quindi, raffinare le modalità di invio dei comunicati stampa e dei recall.

Comunicazione e reputazione aziendale

Il rapporto The Influence 100 a cura di PRovoke segnala che gli investimenti più importanti in comunicazione nel 2021 riguarderanno la reputazione aziendale. Si spenderà in pubbliche relazioni, gestione dei social media, gestione delle crisi. In uno scenario dominato dalle relazioni virtuali e dai social media, salvaguardare la reputazione aziendale è un tema strategico. Più la tua azienda investe in comunicazione sui canali digitali, più si deve dotare di codici di comportamento e strumenti per gestire eventuali crisi reputazionali.

Fraintendere un messaggio, diffondere una cattiva interpretazione di un testo, sbagliare il tono di voce o i contenuti, in un Tweet o in un post su Facebook, può costare caro.
Non dimenticare il tema reputazionale anche quando contatti un giornalista, ad esempio perché hai recuperato il suo recapito da una fonte non affidabile. Quando fai digital relations su canali informali, fai attenzione al tema della privacy, opera con fair play per intraprendere sin dall’inizio una buona relazione.

Contenuti e toni di voce

Rientra nella reputazione aziendale anche il modo in cui mandi i comunicati stampa. Fare spamming, organizzare spedizioni a pioggia, insistere con invii ripetuti in modo eccessivo può influenzare in modo negativo la tua immagine. Soprattutto, evita pratiche scorrette come il sensazionalismo e il clickbaiting.

Forse associ il clickbaiting a titoli di post per il blog esagerati ad arte: ma questa pratica è analoga a quella di scrivere, nell’oggetto della mail, “urgente” per un comunicato stampa che non lo è affatto.
I giornalisti hanno buona memoria e sono severi: se ti identificano come un ufficio stampa poco professionale, difficilmente potrai avere la loro fiducia in futuro.

Evita, per esempio, di

  • esagerare con lo stampatello maiuscolo
  • alludere a una nuova scoperta, in realtà inesistente
  • segnalare un’opera come inedita ingannando il lettore
  • inserire nel comunicato stampa notizie tendenziose o male interpretate
  • introdurre nel comunicato fatti non verificati.

Quando scegli contenuti e tono di voce della comunicazione aziendale, considera una strategia di breve, medio e lungo periodo e non guardare solo al beneficio immediato.

Secondo te ci sono altri requisiti che serviranno per fare il comunicatore nel 2021? Non vediamo l’ora di scoprirlo nei commenti!

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