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Come evitare che i giornalisti fraintendano i comunicati stampa

Come evitare che i giornalisti fraintendano i comunicati stampa? Ti sarà forse accaduto che il giornalista abbia compreso in modo impreciso la notizia che volevi comunicare o che l’abbia riportata in modo frettoloso. Il risultato è un articolo che non rispecchia le tue intenzioni.
Forse non si è trattato di vere e proprie fake news: parliamo di un titolo eccessivo, di un tono che enfatizza il fatto rendendolo clamoroso, di una dichiarazione sintetizzata in modo da diventare aggressiva.
Oppure, il tuo comunicato stampa ha dato adito ad analisi inesatte o a commenti tendenziosi.
In tutti i casi,

nel passaggio dal comunicato alla notizia pubblicata sul giornale, qualcosa si è inceppato.

Ora l’ente per il quale hai mandato la nota stampa è deluso e vede negative ricadute d’immagine in una comunicazione che, invece, avrebbe dovuto dare una visibilità positiva.

Come evitare che i giornalisti fraintendano i comunicati stampa, riportando contenuti fuorvianti

Può succedere che una notizia imprecisa derivi da una grossolana interpretazione di un comunicato stampa. La responsabilità di quello che viene pubblicato su una testata giornalistica è sempre del giornalista che è tenuto, in ogni caso, a verificare fatti, nomi, luoghi e situazioni, sia che li abbia rinvenuti per mezzo di inchieste personali, sia quando li apprende da comunicati stampa ufficiali.
Da addetto stampa, però, se dal comunicato è stato ricavato un articolo fuorviante, il tuo problema resta.
Alcuni esempi di quello che può accadere:

  • il comunicato stampa annuncia un progetto in fase di studio, l’articolo lo riporta come già operativo
  • nell’articolo trovi nomi di battesimo errati, cariche aziendali definite in modo vago
  • un apprezzamento di stima è diventato un grande elogio
  • un dubbio è stato espresso come una critica decisa
  • un nuovo prodotto viene descritto con caratteristiche tecniche sbagliate.

Come evitare che i giornalisti fraintendano i comunicati stampa? In qualità di responsabile della comunicazione, il tuo compito è predisporre le condizioni per ridurre al minimo il rischio di incomprensioni.

Fact checking e verifica delle fonti in un comunicato stampa

La prima verifica dei fatti è tua. Ti sembrerà forse banale, ma è utile ricordare che, per scrivere un comunicato stampa corretto, devi prestare attenzione a ogni dettaglio:

  • se utilizzi indagini di terze parti, verifica che si tratti di ricerche attendibili
  • controlla ogni dato, se nel comunicato stampa introduci report aziendali, numeri o fatti che riguardano il tuo committente,
  • controlla indicazioni di luogo, date, indirizzi, recapiti telefonici, nomi e cognomi di persone coinvolte nel testo.

Verificare le fonti che utilizzi nel comunicato stampa è importante sempre, quando ti rivolgi a testate generaliste e quando parli con riviste specializzate. In tutti i casi, riportare, per errore o per distrazione, un contenuto erroneo decide della credibilità dell’ufficio stampa.

La dichiarazione in discorso diretto

Particolare cura va dedicata al virgolettato, la dichiarazione dell’amministratore delegato o del direttore dell’azienda, per conto della quale mandi il comunicato. Il fatto che si tratti del parere di una persona con un ruolo di responsabilità non ti esime da un’analisi accurata. Da addetto stampa, sei chiamato a pesare, insieme al committente, le possibili conseguenze della dichiarazione ufficiale.
Alcuni rischi:

  • nessun fatto falso va dichiarato. Pensa a che cosa può succedere se il giornalista, dopo opportuna verifica, fa emergere che il comunicato riporta un contenuto inesatto
  • è altrettanto importante evitare affermazioni ambigue, che si prestano a essere equivocate o decontestualizzate.

Valuta le conseguenze del comunicato stampa

Evitare che i giornalisti fraintendano i comunicati stampa è importante soprattutto quando vengono espressi giudizi di merito. La presenza in una press release di valutazioni esplicite, in positivo o in negativo, va misurata caso per caso.
In una situazione, per esempio, che richiede una condanna unanime, di un gesto colpevole e acclarato, una dichiarazione troppo timida potrebbe apparire come un segno di trascuratezza. In altri casi, una valutazione positiva troppo accesa può dare un’immagine dell’azienda come eccessivamente schierata.
Il timore delle conseguenze di una dichiarazione spinge molti uffici stampa a diffondere virgolettati “vuoti”: scritti in linguaggio formale, questi discorsi sono confezionati per non aggiungere nulla di nuovo al comunicato. Un generico apprezzamento di un prodotto, termini come azienda leader di mercato o strategia mirata, se non specificati, sono, però, contenuti inutili per un giornalista e quindi hanno poca probabilità di essere pubblicati.

Attenzione ai titoli

Un esempio su tutti di un titolo molto espressivo

La maggior parte delle notizie false che circolano in rete fa leva su un titolo gridato. Il titolo è da sempre il passaggio chiave, quello che decide se un articolo verrà letto e, nel caso di un testo on line, se verrà condiviso e diffuso.
Introdurre una notizia in poche righe e al tempo stesso, renderla intrigante per il lettore richiede uno sforzo di sintesi, non sempre al servizio della precisione. Il fatto che sul web i titoli siano condizionati da una prospettiva Seo, per farsi notare meglio dai motori di ricerca, complica la situazione.
Per evitare che il titolo del comunicato stampa sia frainteso è meglio, sin dall’inizio, non prestare il fianco a eccessive semplificazioni.
Alcuni punti di partenza:

  • usa un titolo preciso, che introduce subito elementi di contesto puntuali
  • scegli un linguaggio chiaro, che sia adatto alla pubblicazione su un giornale, senza ulteriori traduzioni.

Il linguaggio del comunicato stampa

Se scrivi un comunicato stampa farraginoso, con una sintassi difficile e termini poco usati nel linguaggio comune, ti esponi al rischio che il giornalista, per semplificare, commetta degli errori.
Puoi utilizzare una terminologia specifica, se l’argomento lo richiede, accompagnandola da definizioni che ne spiegano il significato. Puoi anche, se sei abituato alla scrittura per il web, adottare alcune parole chiave, dosate con misura nel testo, per far sì che il comunicato sia più orientato alla pubblicazione on line.
Puoi scegliere di suddividere il comunicato stampa per capoversi, un po’ come faresti per un blog post, per rendere più agevole la lettura e facilitare il lavoro delle redazioni.
Ricorda che un comunicato troppo lungo è spesso penalizzato nelle pubblicazioni. La fretta nel renderlo più conciso può portare il giornalista a omettere troppi particolari, rendendo la notizia incompleta.

Se il committente teme i comunicati fraintesi

Se ti è già accaduto che un comunicato stampa sia stato pubblicato in una forma fuorviante, può darsi che il tuo committente abbia maturato una forte sfiducia nei media. Per i comunicati stampa futuri, da addetto stampa, sarai tentato dal chiedere ai giornalisti di vedere l’articolo prima della pubblicazione. Provare a verificare il contenuto dell’articolo, prima che sia reso pubblico, è una vecchia abitudine degli uffici stampa ma è anche il più comune motivo di discredito agli occhi dei giornali. Il giornalista non ama sentirsi controllato e cercare di farlo, in modo più o meno implicito, va contro la libertà di stampa.
Per sorvegliare l’esito di un comunicato, forzare la mano con un giornalista è controproducente.
Il modo più efficace per contrastare le notizie false è diffondere una comunicazione chiara, scegliere con cura i propri contatti e mantenere relazioni di fiducia con i giornalisti.

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